Consigliere alla Cultura

Nel 2009 riceve dal Sindaco di Greve in Chianti la delega a Consigliere alla Cultura.

Nel corso dello stesso anno inaugura la Stagione Teatrale al Teatro “Arrigo Boito” di Greve in Chianti.

Promuove con particolare attenzione il “Premio Chianti” per il quale , anche nella precedente amministrazione ha ricoperto l’incarico di giurato tecnico, essendovi inserita già nel 2005 tra le scrittrici toscane del ‘900 nella catalogazione operata da Ernesta Pellegrini, edizione Le Lettere (Firenze).

Nel dicembre del 2012 collabora alla formazione del Consiglio dei Giovani del Comune di Greve in Chianti. Comunicato Stampa

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COMUNE DI GREVE IN CHIANTI
Attività realizzate dal 2009 al 2014

 

Appunti per il Ministro Faraone

  • Ottimo l’aver aperto le porte dei Licei verso le aree di competenza lavorativa di domani. Male non aver formato i Docenti sulla gestione delle tempistiche per assolvere coerentemente gli obblighi istituzionali . Affidare la gestione alle sole buone pratiche dei DSvuol dire che si avrà un’applicazione a  macchie di leopardo. Ci sono Docenti che svalorizzano l’alternanza scuola- lavoro perché non percepiscono quanta scuola ci sia nel lavoro, cioè in fase operativa. Certo i tutor dovrebbero essere più incisivi e rilasciare anche giudizi pesantemente negativi là dove lo studente, in prestazione d’opera, si mostra inadatto e/o poco disposto ad apprendere.
  • Negli Istituti professionali l’alternanza scuola- lavoro non è stata una novità e si auspica un potenziamento, ma non a discapito della cultura. La scuola non può più assorbire rami secchi con cattedre assolutamente estranee ai percorsi utili agli studenti, perché avremo cittadini altrettanto incoerenti. Disegno tecnico negli istituti ad indirizzo sanitario sono una tristissima invenzione al biennio, mentre andrebbero bene a potenziare geometri e licei artistici. Geografia e geopolitica andrebbero insegnata agli IeFP sino al quarto anno come negli Alberghieri, Psicopedagogici, Licei almeno fino al terzo anno per due ore settimanali perché l’orientamento nel mondo e i fatti inerenti le reti di rapporti umani sono sostanziale premessa a discipline come Diritto ed Economia o per comprendere veramente Statistica in matematica. Quante volte sentiamo gli studenti chiedersi: ” Ma a cosa mi serve studiare questo?” e quante volte i politici e le loro espressioni in area istituzionale esprimersi dicendo”…I ragazzi vanno motivati allo studio“. Si motivano, innanzitutto, con un piano di studi coerente per lo studente, non per assorbire disfunzioni.
  • L’insegnamento di Religione è ormai avvilito. In trent’anni di Docenza ho incontrato anche ottimi colleghi. Questo, però, non può arginare la difficile condizione di una materia avvilita da tutta una serie di ragioni esplicite ed implicite. Gli stessi docenti sono abilitati ad insegnare ETICA e questo dovrebbero insegnare ovunque : un’ora a settimana. Il programma andrebbe condiviso con un collega di Filosofia là dove già c’è. Là dove l’insegnamento di Filosofia non fosse previsto, ci si dovrebbe avvalere di Educazione Artistica ( Scule di Primo Grado) o Cattedra di Arte per mostrare nell’iconografia l’ evidentericerca dell’Uomo, l’appetizione costante ad una riflessione ad una moralità/ spiritualità nella realtà fainomenica umana. Negli Istituti Professionali e Tecnici andrebbe introdotta un’ora di Filosofia . Qui si sta parlando di discipline fortemente formative e laiche che risolverebbero , anche per le famiglie, la transumanza di studenti nelle ore di “alternativa” che, troppo spesso, potendo il ragazzo uscire/rientrare a scuola, diventano davvero troppo alternative e l’ora a seguire diventa un’ora in cui “ricomporre” la classe che si è divisa ( altro male sempre, anche quando si è costretti a dividerli per indirizzi disciplinari, es. Lingua 3 o Indirizzo Sanitario/ ambientale, diversi).. Con 2 ore settimanali di ETICA nel giro di 5 anni avremmo cittadini in uscita certamente più formati anche in grado di leggere scrivere capire molto meglio davvero e poter affrontare le tracce di tema , sostanzialmente ancora comuni, molto meglio. Il rischio? Insegnare a pensare crea cittadini pensanti: è un bene? E’ un male? Ovviamente chi scrive crede fermamente che sia un bene, anzi il solo ed unico scopo dell’insegnamento: guidare al pensiero libero e autonomo con la sufficiente acquisizione di mezzi necessari per esprimersi in forma scritta e orale possibilmente in italiano/ inglese allo stesso livello. E con questo passiamo al punto successivo.
  • Impedire SUBITO l’insegnamento di 2 lingue straniere nelle Scuole di ogni ordine e grado a vantaggio della SOLA lingua inglese, spendibile come la moneta comune!
  • Impedire l’insegnamento di 2 lingue straniere alle Scuole Secondarie di Primo Grado e di Secondo Grado a vantaggio della lingua Inglese. Nessun docente perderebbe occupazione, anzi!, ma essendo tutti anche docenti di Inglese, implementerebbero l’orario, lasciando scoperte cattedre che necessiterebbero di altri colleghi. Inoltre i docenti di Inglese dovrebbero affiancare efficacemente e sistematicamente con preciso orario il collega delle materie caratterizzanti nei laboratori: Arte nei Licei Artistici, Cucina/Sala negli Alberghieri, Chimica/ Biologia nei Sanitari, …Ogni anno la Scuola Pubblica dovrebbe far uscire i ragazzi con le certificazioni europee: A2 in III^  Secondaria di Primo Grado, C2 o D Scuole Superiori. Se così non si opererà i nostri studenti dovranno continuare o a procurarsi privatamente tali competenze a spese delle famiglie ( così chi può, ancora una volta, sarà privilegiato) o rassegnarsi ad essere cittadini europei di serie B , con “infarinature” di 2 lingue, utili solo a chi?
  • ECDL settimo livello prefigurato nel piano di insegnamento di ogni scuola dello Stato Italiano: primi 3 livelli in uscita dalla III^ media, altri 4 livelli ( uno per anno) sino al quarto anno includendo gli IeFP. Altro accreditamento europeo che DEVE essere per tutti.
  • Certificazione di latino in III^ media per tutti gli allievi . Tale certificazione dovrebbe essere discriminante per l’ammissione all’esame di III Media: chi non conosce l’italiano non studia bene nulla, né matematica, né fisica…Proprio le materie con linguaggi specifici vengono ad essere penalizzate dalla diffusa ignoranza dell’italiano. Questa prova DEVE sostituire INVALSI . I certificati saranno  rilasciati da Docenti di Scuola Superiore dei licei e personale accreditato, con una verifica nazionale con breve versione di Esopo, Cesare…dal latino e breve brano in italiano da analizzare : Analisi Grammaticale, Logica e del Periodo .
  • Questa è la nostra visione di una scuola che risponderebbe in 5 anni alle richieste di un mondo in cammino e non autoreferenziale che ha chiari gli obiettivi da raggiungere, ma anche la realtà effettiva che ci circonda, con i suoi bisogni di sapere e di sapere per poter lavorare!

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